Il Museo Archeologico.


Il Museo archeologico, il cui primo nucleo venne inaugurato nel 1880, in occasione dello scoprimento del monumento dedicato a Tiziano, è da considerarsi di eccezionale importanza per l'area alpina centro-orientale. Nel museo sono infatti esposti reperti preromani (da 500 anni a.C.) e romani di basilare importanza che consentono la ricostruzione di ampi frammenti di protostoria e di storia antica.
Bronzetti, statuine, divinità, simpuli, fibule, fogliette di lamina d'oro, vasellame, ascie, cuspidi di lancia, spade, frammenti di elmi di tipo celtico, forconi, suppellettili, alari, tintinnabuli, placche, situle, coppe e lamine votive costituiscono il corpo centrale della presenza venetica in Cadore. Un gran numero di iscrizioni paleovenete (o venetiche) richiamano l'attenzione di studiosi di linguistica di livello internazionale.
I ritrovamenti romani (non tutti esposti) attestano la presenza di insediamenti organizzati e i resti di un pavimento musivo di squisita fattura (II sec. d.C.), ora esposto nell'atrio del palazzo, sotto il quale si apriva un Hipocaustrum (visitabile presso il Municipio), fanno supporre che Pieve fosse la sede di una divisione amministrativa locale. Lapidi, monete (dal I sec. a.C. al IV sec. d.C.), bottigliette, lacrimatoi, balsamari, trulle, anse, ansette, armille, pendagli, borchie, ancorette, monili, collane, orecchini, oggetti ornamentali, fibule, strumenti vari e frammenti di vasellami, di decorazioni e di intonaci dipinti.