L'archivio moderno.

L'archivio cosiddetto moderno conserva la storia recente della Magnifica Comunità. Dalla Costituzione del Consorzio cadorino (1875) ad oggi, a domani; un continuo rispondere alla necessità di rappresentare, in un completo insieme, le forme e l'immagine che il Cadore ha di se stesso.
L'archivio è ordinato in base ad un titolario di classificazione, mediante il quale è possibile accedere alla documentazione.

Archivi aggregati
La Magnifica Comunità dispone inoltre di altri fondi archivistici che, per comodità, sono stati titolati tenendo conto di fattori conseguenti all'argomento, all'antico proprietario e alla natura della raccolta.

Fondo Jacobi
Il fondo prende il nome dallo studioso cadorino Taddeo Jacobi (1753-1841) che ha lasciato innumerevoli quaderni di appunti, trascrizioni di atti notarili ed ecclesiastici (dal secolo x al XIX), sentenze, biografie, alberi genealogici, notizie, descrizioni, cronache, storiografie attinenti il Cadore.
Il fondo conserva appunti e cronache (1705-1732) di storia locale, memorie, processi, liti genealogie familiari, diverso materiale dell'insurrezione 1848, le Bande armate cadorine 1866, mappe (inizio XIX secolo).
Il fondo, catalogato in buste dal 284 al 306, è servito da uno strumento analitico di ricerca.

Fondo Coletti-Candidopoli
Il fondo è così chiamato per ricordare Candido Coletti che, alla morte (1849), ha lasciato il proprio patrimonio e, conseguentemente, l'archivio commerciale. Il fondo, in corso di riordino, costituisce un prezioso, se non unico, esempio di imprenditoria internazionale del commercio del legname in Cadore. E' un completo e specifico "registro" dove sono annotati, ora per ora, giorno per giorno, anno per anno, la trasformazione delle taglie in materiali per falegnami, carpentieri, muratori; i processi lavorativi, gli impieghi di manodopera, gli strumenti, i macchinari e la forza motrice utilizzati, gli acquisti, i commerci, i trasporti. La storia completa di una ditta alle soglie dell'industrializzazione che si è imposta per mezzo secolo nel commercio del legname e che ha attraversato indenne la dominazione francese e quella austriaca.

Fondo prefettizio
E' un piccolo fondo costituito da 6 buste contenenti numerosi atti relativi all'inizio del XIX secolo.Si tratta di materiale verosimilmente residuo dell'Ufficio della Vice-prefettura del Cadore. Il fondo, la cui catalogazione è in corso, conserva numerosi atti ed elenchi a stampa (1805-1814).

Fondo Marchetti
Arnaldo Marchetti, dal quale la denominazione del fondo, era un farmacista di Valle di Cadore con la passione per la fotografia. Nei 36 anni che trascorse in Cadore (1900-1936) lasciò oltre 300 lastre fotografiche (18x24;13x18;10x15) dove sono impressi paesi, boschi, coltivazioni, paesaggi e soprattutto ambienti di vita, i lavori, la religiosità, i giochi, le stagioni.
Il fondo dispone di catalogazione computerizzata e di riproduzione delle lastre su supporto cartaceo.

Fondo iconografico "Il Cadore"
Il fondo è costituito dai clichèes relativi alle immagini apparse sull'organo di informazione della Magnifica Comunità, "IL CADORE". La collezione, pressoché integra, è attinente all'iconografia stampata dal primo numero (1953) fino all'avvento dei più recenti sistemi di fotocomposizione che hanno soppiantato il sistema dei cosiddetti clichèes.
Il fondo costituisce un importante documento sul Cadore, perché presenta immagini del tempo e riproduzioni molto più vecchie, ricavate da documenti iconografici che al presente si dimostrano di difficile reperimento o, in qualche caso, ormai irrimediabilmente perduti. Il fondo è dotato di catalogazione su supporto cartaceo.