IL CONSIGLIO GENERALE PORTA LA PROPRIA ATTESTAZIONE DI SOLIDARIETA’ ALLA POPOLAZIONE E ALLE IMPRESE CHE HANNO SUBITO A SEGUITO DEL BLACK OUT DELLO SCORSO 26 DICEMBRE

Il Consiglio Generale della Magnifica Comunità di Cadore, riunitosi in assemblea plenaria lo scorso sabato 28, concluse le discussioni poste all’ordine del giorno, ha voluto rimarcare, alla presenza dei ventidue rappresentanti dei comuni del Cadore e della stampa convocata, il forte risentimento per il disagio ingiustamente subito da il Cadore e da tutta l’alta provincia di Belluno con il Black out dello scorso 26 dicembre.

 

Il Presidente, Renzo Bortolot ha voluto infatti portare la propria solidarietà alla popolazione del Cadore e in particolare alle imprese che hanno subito indubbiamente un pesante danno economico e di immagine. Hanno fatto eco l’Arcidiacono del Cadore, Mons Diego Soravia ed il Consigliere Tecnico Francesca Larese Filon che hanno evidenziato la fragilità del nostro contesto orografico e come sia indispensabile porre in essere da parte degli organismi centrali, azioni volte alla tutela e salvaguardia delle polo azioni residenti. Il Consigliere Tecnico Flaminio Da Deppo ha poi aggiunto la necessità di riprogettare il modello di gestione che deve essere vicino alle effettive specificità della montagna e non soggetto a forzature che poi inevitabilmente sfociano in danni che si riperquotono sulle popolazioni. Anche Gian Candido De Martin, ex presidente della Comunità e oggi Consigliere Tecnico, ha riportato la necessità di fare chiarezza sulla questione che ha portato alla creazione di tanto disagio, sottolineando comunque che anche questo episodio palesi la situazione nella quale si ritrovino le più importanti infrastrutture dello stato.

 

Il Presidente Bortolot infine, su mandato dello stesso Consiglio Generale, ha manifestato la piena disponibilità dello storico Ente ad aderire ad ogni azione di rivalsa che verrà condotta da parte dei Comuni e delle Categorie economiche per ottenere il giusto risarcimento, anche soprattutto sul piano morale, da parte dei responsabili di quanto accaduto.

 

Inoltre, l’Ente ha offerto ha dato la propria adesione ad organizzare, a bocce ferme, un tavolo di confronto alla presenza del prefetto e dei dirigenti Enel / Terna per fornire un quadro chiaro relativo alle modalità con le quali avviene l’approvvigionamento energetico da parte del nostro territorio e come si possa, in casi come questi, procedere all’utilizzo diretto della corrente prodotta in loco a favore delle popolazioni e delle imprese presenti nei nostri paesi.